30 ottobre 2007

Padre Che Sei Morto


PADRE CHE SEI MORTO

Padre che sei morto
Non verrò più sulla tua tomba
Non verrò nel giorno dei morti
Non verrò nel giorno dei fiori
Verrò quando avrò voglia
Verrò ad appoggiare le mani
Sul freddo marmo della lapide
Con gli occhi chiusi
Come un cieco leggerò il tuo nome con le dita

Ripeterò la data di nascita
E ripeterò la data di morte
La traccerò con le dita
La urlerò con la gola

Verrò solo di notte
Verrò con la pioggia scrosciante
Sarà facile piangere e stare soli
Sarà facile non essere notati

Verrò al rumore del vento
Per dirti che dentro al mio corpo
(non ancora bruciato come il tuo)
C’è un uomo nascosto che vive
Che non ha mai trovato il modo di uscire
Che non è stato capace di diventare farfalla

Verrò con l’aria tra le mani
Lascerò cadere piano una rosa gialla
Ti parlerà del mio amore per te
Ti dirà della mia gelosia covata
Della gelosia per tutto quello che eri e facevi

Verrò di notte
E ci parleremo e ci abbracceremo
E ci diremo quello che non ci siamo mai detti
Verrò di notte
Saremo anime sospese sul mondo

Restart


Con mia grande sorpresa molte persone mi hanno chiesto di riattivare il blog.

Molti per curiosità, molti perché oramai lo considerano un tonolik-termometro, alcuni per potermi criticare, altri non so bene perché.

Ci ho pensato un po' ed alla fine ho deciso di ripartire anche perché in maniera molto narcisistica a volte credo di scrivere delle cose che meritano di essere lette.

Lo spirito questa volta è un po' diverso: il blog è un mio spazio dove posso dire quello che voglio, come voglio e dove chiunque democraticamente può scrivere quello che vuole, come vuole.

Ognuno sarà responsabile di quello che scriverà e di come lo scriverà.

Spero di leggere molti vostri commenti.

Tonolik