30 dicembre 2007

E Ti Trovo Così

E TI TROVO COSI’

E ti trovo così
Lingua contro lingua
Viso sopra viso
Corpo contro corpo
Rombo dentro al buio
In questa fredda sera

Tremano le gambe
Pugno nella pancia
Battito mancante
Cerco intorno l’aria

Il colpo che mancava
Che mi teneva in vita
La lama appoggiata
Adesso è conficcata
La carne lacerata

Mentre sto morendo
Io mi sento vivo
Troppa la sua barba
Vetro il tuo viso
Penso a mio figlio
Muore tutto il resto
Di una vita insieme
Resta solo quello

Niente più dolore
Niente più regali
Niente più amore
Niente più sorrisi
Niente più parole
Niente più profumi
Niente più promesse
Niente più pensieri
Fuori anche dai sogni

Questa è la fine
La fine della fine

21 dicembre 2007

Narciso


Anche quest'anno con alcuni colleghi abbiamo fatto il calendario aziendale...

Da buon esibizionista pubblico un provino scartato.

Buon Natale e in culo a tutti!

Le Relazioni

LE RELAZIONI

Mi premeva
Sapere di te
Non erano fiori
O baci di giuda
Ma libri canzoni
Lievi pensieri
Intorno a te

Sono paure le relazioni
Continui bagni di emozioni
Vicinanze e ribellioni
Libertà e costrizioni
Troppo spesso illusioni
Focolai per le passioni

19 dicembre 2007

Alda Merini

Pubblico questa poesia, che trovo bellissima, della grande Alda Merini.
:-)
ANNI fa un uomo
che io amavo moltissimo
mi condannò a morte
o forse furono molti uomini.
Ma io capii una cosa:
che queste persone non avevano giudicato nulla,
quindi amai il mio assassino
che mi lanciò
nella più bella avventura
del mondo,
quella della poesia
che sempre nega la morte.

18 dicembre 2007

Dentro Qualcosa

foto by Tonolik

DENTRO QUALCOSA

Dentro
Qualcosa
Scossa che suona
Fremito ambiguo
Guardo
Stupito
Cadere la neve
Dentro
È più caldo
Che fuori

Sorprendo
Me stesso
Trovando mitezza
Sotto
Nel ghiaccio
Ancora
C’è vita

14 dicembre 2007

Non Sono Di Nessuno

NON SONO DI NESSUNO

Io non sono più di nessuno
Gelidi battiti dentro al petto
Niente salti giù nel vuoto
Non più catene intorno al dito
Rifuggo abbracci troppo stretti
E Promesse di un domani

Non parlo più di quell’amore
Percezione pura troppo cristiana
Muovo sull’onda della passione
Carnale emotiva ed animale

Il mio domani è adesso
Il mio passato è un rischio
Adesso un filo troppo fine
Appoggio effimero per i piedi
Aria inafferrabile per le mani

Nella testa una lenta litania
Suono monotono d’una salmodia
“io non sono più di nessuno”
“io non sono più di nessuno”
“io non sono più di nessuno”

13 dicembre 2007

Adrenalina Post Concerto


Ieri sera grande concerto dei Subsonica!

Se c'è una cosa che mi fa impazzire è l'adrenalina che mi resta addosso dopo un concerto.

Mi rimane dentro una eccitazione incredibile, molto meglio dell'effetto del fumo o dell'alcol.

E' come avere il cervello in loop.

Non vorrei mai andare a dormire, mi viene voglia di far casino, di fare sesso, di scrivere, di bere birra!

Si, sesso con il ronzio della musica ancora nelle orecchie e poi ore di chiacchiere, fantasie, progetti!

11 dicembre 2007

August Rush


Consiglio un film da vedere.

Non un capolavoro, ma una bella commedia, sentimentale... uno di quei film che non vedrebbe mai l'amico Marco Pieri, ma che a me dopo fanno stare tanto bene...


29 novembre 2007

Vladi

Capita di rincontrare persone che hanno scelto una loro strada per affrontare il male interiore e questa strada a volte fa andare troppo veloce e forse non permette più di fermarsi...

VLADI

Mania ossessiva
Consumi fazzoletti
Asciughi e pulisci
Birra su birra
Cammini a fatica

Sei l’ossessione
Del corpo sullo spirito
Spirito alcolico
Finita l’illusione
Barcolli sulla soglia

Occhi troppo spenti
Neuroni consumati
Pensieri ormai sfatti
Cammini nella notte
Dietro al tuo fantasma

22 novembre 2007

Nanda!

Per chi ha voglia di perdere tempo, di ascoltare una donna che è rimasta "ragazza", di sentire una persona viva...

21 novembre 2007

Il collega Diventato Mister

Quando un collega diventa mister... senza parole...

19 novembre 2007

Di Luce

foto by Tonolik


DI LUCE

Quando io venni alla luce
Tu non eri che luce
Vagante tra stelle e cielo
Mistero di un qualche pensiero
Cromosoma posato in un sogno
Di un uomo per la sua musa

Ora che ci scambiamo
Il calore delle nostre mani
I pensieri dei nostri padri
Incuranti delle distanze
Del tempo e delle stagioni
Alla velocità della luce
Di luce ci rotoliamo

Collerico

foto by Tonolik

COLLERICO

Collerico
Anniento il passato
Strappando pagine gialle
Di un libro
Consumato dal tempo

Cerco profumi nell’aria
Piena di solo gelo
Di vento freddo del nord
Come può scaldarsi un cuore?
Trovar forma un sorriso
Come si fa
A coltivare speranza?

Anche se sono lontane
Anime sole
Si fanno coraggio
Sperando in un sole magmatico
Che scaldi rotolando
E annienti le distanze

14 novembre 2007

Advertising: Simone Perolari

foto by Simone Perolari

Ho deciso di fare un po' di pubblicità ad un amico fotografo!

Si chiama Simone Perolari ed attualmente vive e lavora a Parigi (beato lui!), si sbatte per il suo sogno e per questo ha tutta la mia stima ed il mio supporto.
Non da ultimo secondo me è un bravo fotografo, per cui qua sotto trovate il link del suo sito dove potete vedere alcuni suoi lavori:
Facciamogli pubblicità!

13 novembre 2007

Rino Gaetano

Ieri sera guardando in TV la fiction su Rino Gaetano con un buon barbera nel bicchiere ed un sigaro tra le dita è uscita questa...


SONO SOLO UN EGOISTA

Sono solo un egoista
Faccio tutto quello che mi chiedi
Sono solo un egoista
Lo faccio solo come mi sta bene
Ho paura di stare solo
Di sentire intorno a me l’abbandono

Dai balliamo insieme per favore
Non importa se non c’è disco che risuona
Se sto vino fa cadere le barriere
Dai balliamo per favore
Anche se mi muovo come un legno

Un bambino che non cresce
Mi piace tanto la tua testa

Dai balliamo per favore
Sul rumore della pioggia
Qualche cosa si è rotto dentro
Sono lacrime che escono lente
Sono solo un egoista

09 novembre 2007

Sordo Dolore

SORDO DOLORE

Sordo dolore
Peso sul petto
Nel petto

Tento di gridare
Non esce voce
Si lacerano
Le corde vocali
Ma il male rimane dentro

Ho perso tutto
Vecchio e nuovo
Valori e sogni

Basta
Vorrei gridare basta
A tutto
A me che non so dove vado
Al cielo

07 novembre 2007

Tutto Ubriaco Traballa

TUTTO UBRIACO TRABALLA

È bastato
Un colpo di martello
A incrinare questo mare di ghiaccio
A rompere il mio folle equilibrio
Come lama scintillante
Ha segnato l’azzurro cristallo
Fuoriesce freddo vaporoso
Male che torna a riprendere forma

Ondeggiano i piedi
Danzo come un ballerino su punte
Ma manco di grazia e armonia
La paura muove il mio corpo

Le braccia si aprono tese
Ma in questa distesa da brividi
Appigli non possono trovare
Tutto ubriaco traballa
Lo scricchiolio è rumore assordante
L’angoscia si stringe sul corpo

06 novembre 2007

Intervista a Folco Terzani

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E' l'intervista di Daria Bignardi a Folco Terzani figlio di Tiziano Terzani, io l'ho trovata molto interessante e ne consiglio la visione:
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Consiglio anche di leggere i libri di Tiziano.
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02 novembre 2007

Forever Young

SEI AMICI

Sei amici
In fila come birilli
In fila
Come i condannati
Pronti a essere fucilati

Sei amici
Seduti di fianco
Avanti uno via l’altro
Sembrano uniti
Ma sono già distanti
Come in un treno
Ignari naviganti

Sei amici
Altezze e sessi diversi
Attenti unite le mani
Stanno premendo i grilletti

30 ottobre 2007

Padre Che Sei Morto


PADRE CHE SEI MORTO

Padre che sei morto
Non verrò più sulla tua tomba
Non verrò nel giorno dei morti
Non verrò nel giorno dei fiori
Verrò quando avrò voglia
Verrò ad appoggiare le mani
Sul freddo marmo della lapide
Con gli occhi chiusi
Come un cieco leggerò il tuo nome con le dita

Ripeterò la data di nascita
E ripeterò la data di morte
La traccerò con le dita
La urlerò con la gola

Verrò solo di notte
Verrò con la pioggia scrosciante
Sarà facile piangere e stare soli
Sarà facile non essere notati

Verrò al rumore del vento
Per dirti che dentro al mio corpo
(non ancora bruciato come il tuo)
C’è un uomo nascosto che vive
Che non ha mai trovato il modo di uscire
Che non è stato capace di diventare farfalla

Verrò con l’aria tra le mani
Lascerò cadere piano una rosa gialla
Ti parlerà del mio amore per te
Ti dirà della mia gelosia covata
Della gelosia per tutto quello che eri e facevi

Verrò di notte
E ci parleremo e ci abbracceremo
E ci diremo quello che non ci siamo mai detti
Verrò di notte
Saremo anime sospese sul mondo

Restart


Con mia grande sorpresa molte persone mi hanno chiesto di riattivare il blog.

Molti per curiosità, molti perché oramai lo considerano un tonolik-termometro, alcuni per potermi criticare, altri non so bene perché.

Ci ho pensato un po' ed alla fine ho deciso di ripartire anche perché in maniera molto narcisistica a volte credo di scrivere delle cose che meritano di essere lette.

Lo spirito questa volta è un po' diverso: il blog è un mio spazio dove posso dire quello che voglio, come voglio e dove chiunque democraticamente può scrivere quello che vuole, come vuole.

Ognuno sarà responsabile di quello che scriverà e di come lo scriverà.

Spero di leggere molti vostri commenti.

Tonolik

26 settembre 2007

The End


Chiude, almeno per ora, questo blog.

E' finita un'esperienza, ho creduto che potesse essere un modo diverso per comunicare, per mantenere rapporti resi difficili da lontananze di diverso tipo, ma in realtà non è stato così.

Ha avuto aspetti positivi, altri negativi, mi ha aiutato a sentirmi un po' vivo, ma i problemi non si risolvono con un blog.

Grazie ancora a tutti quelli che sono passati di qua!



CREDEVO

Credevo in Dio
Credevo nell’amore
Credevo nell’amicizia Innanzi tutto

Ora bestemmio gridando
Sfogo così l’odio e la rabbia
Se esiste sto dio che mi castighi

L’amore morto
Chiuso da qualche parte
Anticamera della sofferenza
Non me lo posso permettere

Utopica l’amicizia
Quella Innanzi tutto
Perché ognuno vive nei suoi guai
Perché l’età rende egoisti

Credevo
Credevo forse d’essere felice

Era fatica anche quella

28 agosto 2007

Stare

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Sta per finire anche questo agosto. Evviva.
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Settembre non so perché, ma è un mese che mi ha sempre dato un po' di luce, di speranza.
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Vivo in una confusione mentale che ormai è totale.
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Come mi hanno fatto notare forse non ho più sogni e non ho più forza di amare.
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Ci sono dei giorni che vivere diventa veramente pesante... è semplicemente un fare delle cose una dietro l'altra, così, perché tanto vanno fatte.
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Ho forte dentro di me la sensazione di dover scappare, di dovermi allontanare dai soliti luoghi, dalle solite persone, dalle solite strade, ma non so se ho le palle per farlo.
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Eppure una soluzione va trovata, perché stare in piedi diventa sempre più difficile.
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10 agosto 2007

1 anno


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Domani questo blog compie 1 anno.
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Nasceva come oggetto misterioso, come valvola di sfogo, come diario on line, come modo di comunicare all'esterno, come monitor del mio andamento interiore.
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E' diventato molto di più e molto di meno... ha raccolto sfoghi, polemiche, dimostrazioni di affetto e critiche.
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Come tutte le cose della vita è andato in fondo come ha voluto lui, cambiando faccia e aspetto in base a quello che succedeva intorno.
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E' servito? Non è servito? Diciamo che è stato divertente scriverci e leggere i commenti ai post.
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Buon compleanno blog e grazie a tutti quelli che sono passati almeno una volta di qua ed hanno lasciato una loro testimonianza.
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Tonolik
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09 agosto 2007

Scrivo versi

SCRIVO VERSI COME UN PAZZO

Scrivo versi come un pazzo
Perché mi sento vuoto
Perché mi sento solo
Perché mi sento stanco
Perché sono arrabbiato
Perché sono disarmato
Perché mi sento dimenticato

Scrivo versi per segnare
Tutto quello che mi succede
Per provare ad ascoltare
Il rumore della mia anima
Per potere memorizzare

Scrivo versi quando è sera
Perché il buio fa più male
Perché la notte è silenzio
Perché lei non arriva mai
Perché lei non si sa chi è

Scrivo versi per compagnia
Perché a star soli non si parla
Perché a bere si sta male
Perché le stelle ispirano la mano
Perché il tempo passa piano

Scrivo versi per sperare
Perché se no poi si muore
Perché se no non val la pena

06 agosto 2007

Non sopporto Agosto

Non sopporto agosto...
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... non sopporto questo senso di "vacanza", questo doversi divertire a tutti i costi, questo spostarsi in massa, questo riposarsi che diventa nuovo stress...
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Non vedo l'ora che sia settembre, quando tutto ricomincia, quando tutti tornano al loro "posto", quando tutti incominciano con i nuovi propositi che durano appena qualche giorno...
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Aspetto settembre con il golfino legato in vita... perchè poi la sera farà subito fresco e l'aria della notte riempirà i polmoni...
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... non sopporto agosto!...
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PS: ho trovato queste bellissime parole tratte dal diario di Cesare Pavese:
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“Non ci si uccide per amore di una donna, ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla.”
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30 luglio 2007

Strana gente

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STRANA GENTE
..
Strana gente
Strane facce
Strani suoni
Strane tracce
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Io vi guardo
Io vi seguo
Io vi parlo
Io vi prego
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Non c’è sole
Non c’è vento
Non c’è pace
Non c’è tempo
.
Sono il bene
Sono il male
Sono il miele
Sono il sale

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Ci si perde
Ci si trova
Ci si guarda
Ci si consola
.

24 luglio 2007

Cosa si scontra?

.
COSA SI SCONTRA
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Cosa si scontra
Cosa stride
Tra la mia mente
E questo mondo?
Perché improvvisamente
Tutto mi pare assurdo?
Intorno a me
Coppie di amici
Continuano a fare figli
E non ne comprendo
Il perché Perché?
Panacea di tutti i mali?
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O io vedo distorto
O distorto è il pensiero
Davvero il pensiero
Che mi sta intorno
.
Mi tiro sempre più fuori
Figlio di una diversità
Di una fragilità
Che poche persone
Hanno saputo cogliere

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23 luglio 2007

Apatico

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Ci sono dei periodi che mi sento assolutamente apatico... e questo è uno di quelli...
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... non riesco a scrivere, non riesco a trovare argomenti, non ho praticamente voglia di fare nulla... e mi sento incapace... senza pregi, senza virtù...
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... mi pare che molte delle cose che faccio non abbiano senso o utilità, ad esempio questo blog che sta per compiere un anno, ma che forse è ora di chiudere...
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... insomma... mi sento di dire che l'apatia è molto peggio della rabbia, dell'amore o del dolore...
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... si sta male e non si capisce perchè...
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13 luglio 2007

E fu così che 2 anni fa

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E fu così che 2 anni fa esatti, alle 6 del mattino te ne andasti da questo mondo terreno, da quello che almeno noi conosciamo.
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Eri stanco... eri provato padre... e quel giorno fu quasi un sollievo sapere che avevi finito di soffrire... che forse da qualche parte potevi muovere di nuovo tutti gli arti del tuo corpo.
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Il problema è che da quel giorno, da quando è finita la tua odissea per uno stano gioco del destino è iniziata la mia, da quel giorno.
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Sono 2 anni che tu non ci sei più e sono 2 anni che la mia anima vaga per mondi che non sapevo esistere e io a fatica cerco di starle dietro.
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Stanotte alle 2 giravo per Torino, bevevo un cuba libre, il cielo era pieno di stelle, l'aria fresca e profumata, il po' rifletteva le luci e allora ti ho pensato. Ho voluto immaginare che se è vero che siamo atomi di energia, infinitesimali, allora tu potevi essere in quell'aria, in quell'acqua, in quel coca&rum.
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Potevi guardarmi, sentirmi, avvolgermi nel mio vagabondare zingaro, nel mio essere come non sono mai stato, nel mio esagerare, in quella cosa che ogni tanto mi prende e mi opprime il petto e mi blocca il respiro. Tu eri li e non giudicavi, stavi li è basta. Non ero nè un bravo figlio, nè un cattivo figlio, non ero un pazzo, non ero un vagabondo: ero un figlio da amare e basta.
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Quel 13 luglio del 2005 accompagnando mamma in ospedale ho sentito che le cose non erano più come prima... anche il rapporto con mamma non era più lo stesso, adesso cercavo la madre.
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Quel giorno finiva il tuo viaggio ed in qualche modo ne iniziava uno mio, la vita incominciava a propormi ostacoli, fossi, sorprese e per la prima volta tutto questo succedeva senza avere più il tuo appiglio, senza più il tuo appoggio morale.
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Dovevo camminare da solo con le mie gambe.
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Non mi ero mai ribellato a te, non ti avevo mai contraddetto, era tale la tua statura morale, era talmente razionale il tuo pensare, che io non potevo neanche immaginare di andarti "contro", di esternare la mia diversità rispetto a te.
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Forse sbagliai.
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E forse questo mio modo di ribellarmi, di vivere che ho ora è un po' riprendere quel discorso, è cercare una mia strada, un mio modo di essere, trovare un'autostima per quello che sono, con i miei difetti e le mie qualità e soprattutto con il mio essere diverso da te.
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Io facevo le cose d'impulso, tu valutavi e pesavi tutto... io piangevo, tu non piangevi mai... io ero fragile, tu eri la roccia...
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... poi la malattia mi ha fatto scoprire un padre che non conoscevo, un padre che avevo sempre voluto e che forse non ero riuscito a trovare, un padre sentimentale, un padre che si commuoveva, un padre che piangeva...
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11 luglio 2007

Quell'Urlo

QUELL’URLO
.
Quell’urlo
Quell’urlo disumano
Che lanciasti
Dopo che io me ne andai
Dopo che ti avevo accoltellata nell’anima
.
Quell’urlo
Quell’urlo lo sentii per le scale
Mi rincorse
Mi seguì mi accusò
Invase tutta l’aria che c’era
Scese le scale
E arrivò alla porta prima di me
.
Quell’urlo
Quell’urlo quando io aprii
Uscì dal tuo palazzo
E aggiunse il suo eco agli urli del mondo
Diventò un altro grido di dolore
Testimonianza di sofferenza
Il lato oscuro delle relazioni
.
E adesso quell’urlo
Quell’urlo
Ogni tanto mi viene a trovare
Arriva forse dal vento
E in un attimo mi rimbomba dentro
Non lo fai tacere
Non lo mandi via
Rimane li a risuonare di continuo
Decide lui quando andar via
.
Quell’urlo
Quell’urlo che parla
.

10 luglio 2007

Ciao

.
Ciao, ciao e auguri... manchi...
.
64
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08 luglio 2007

Non pianse nessuno

NON PIANSE NESSUNO
.
Non pianse nessuno
Non venne la pioggia
.
Cuba era un sogno
Che sapeva di sigaro
Giocavi a dadi coi pensieri
Ma le facce erano bianche
Non c’erano numeri
.
Un uomo portava un cappello
Di paglia bianco con tesa
Poi di colpo le note del sax
E il sax chiamo la tromba
Che strizzò l’occhio al basso
Che volle chitarra e batteria
.
In un attimo comparve la gente
Con applausi ritmati e urla
Sembrava ci fosse ormai tutto
Mancava solamente una donna
Che tenesse un momento una mano
.
Non pianse nessuno
Non venne la pioggia

05 luglio 2007

Lanima

LANIMA
.
Mi ha dato appuntamento
Lanima
Mi ha dato appuntamento
Nel pieno della notte
Sono andato in una strada buia
Mi aspettava contro un muro appoggiata
Ho aperto la portiera della mia auto
E’ salita con uno sguardo di occhi neri
E di nero era vestita
.
Siamo partiti così in silenzio
Io guidavo lei mi dava indicazioni
Io guidavo lei sapeva dove andare
Abbiamo girato mille volte
Percorso strade lunghe e scure
A volte mi voltavo e la vedevo
Altre volte mi sembrava d’esser solo
.
Ad un tratto mi ha detto fermati
Ho accostato l’auto dove ho potuto
C’era buio c’erano piante ed un prato
Abbiamo camminato respirando
Forse andando in tondo
Cercando i passi nella notte
.
Parlavamo ma non usciva voce
C’era il vento che portava tutto
Eravamo soli
Ma sentivo che io esistevo
.
Era ancora notte quando siamo tornati
Era ancora notte sopra al letto
Dove avevo lasciato Lanima?
.

04 luglio 2007

Siiiiiiiiii...

Foto: agenzia Reporters .


Ringrazio Vasco per essere la colonna sonora della mia vita.
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Ringrazio il fato per avermi permesso di essere stato al concerto fianco a fianco con mio figlio.
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Ringrazio la fata che in 8 ore è riuscita a trovarmi i biglietti.
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Ringrazio me stesso per essere capace di assaporare ancora certe emozioni e di trovarmi con i brividi sulla pelle cantando una canzone.
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Ringrazio le persone che mi aiutano a credere in me.
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… ieri sera un senso ce l’ha avuto…
.

29 giugno 2007

Torni solo

TORNI SOLO
.
Torni solo
Torni solo tu
Non c’è più nessuno da far ridere
Ti giri indietro
Ma
Nessuno ti ha seguito ormai
.
Sai cos’è?
Sai cosa non va?
Che non piangi neanche più da solo
La solitudine
Non si cerca
Non ha peso ne misura
Ti sorprende
Senza chiedere permesso
.
Scrivi sempre
Bevi o fumi
Ma non riesci mai a lasciarla
Torna spesso
Con la luna e con la notte
.
Torni solo
Stessa strada
Segui i passi sull’asfalto
Chiavi in mano
Ma
La porta non la apri
.
E così
Ancora qui
Stesso tavolo con birra e pensieri
E aspetti che
Passino le ore
Per restare meno tempo dentro al letto
.

26 giugno 2007

Cerchi: (Fanculopensiero)


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Consiglio questo libro (fanculopensiero di Maksim Cristan) che a me è piaciuto molto e che mi ha praticamente tenuto sveglio per una notte intera.
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La "scoperta" di questo libro ha una storia particolare, uno di quegli strani "cerchi" che ogni tanto capitano nella vita... provo a raccontarla:
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Nell'inverno passato ho conosciuto Francesca Ferrando autrice di "Belle anime porche" di cui ho parlato in un post di qualche tempo fa (http://tonolik.blogspot.com/2007/01/belle-anime-porche.html).
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Nel frattempo ho incontrato una ragazza intelligente e curiosa che al salone del libro mi ha presentato di sfuggita un certo Luca.
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Luca ha un bellissimo blog (che invito caldamente a visitare)
http://lucapizzolitto.splinder.com/.
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Una mattina andandomi ad ispirare tra le righe delle sue poesie trovo un suo post dove consigliava la lettura del libro di Maksim Cristan.
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Decido di comprarlo.
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Lo leggo e come ho già detto ne sono rimasto attratto.
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Finisco il libro e leggendo tra i ringraziamenti dell'autore scopro tra i tanti nomi anche quello di Francesca Ferrando.
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Una di quelle "strane" strade della vita... un percorso quantomeno curioso...
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24 giugno 2007

Notte senza sonno

Sono le 2:55 e non riesco a dormire.
Sono stato ad un concerto ed ho pogato tutta la sera.

Ho pogato con ragazzini di almeno 10 anni meno di me.

Ma non è questo che non mi andava bene, era il fatto di essere solo, di non avere un amico con cui condividere queste cazzate.

La verità è che mi sento solo, tremendamente solo.

Non è colpa di nessuno, ma la mia vita è molto diversa da quella di tutti i miei amici... diciamo che è diventata quasi "incompatibile".

La cosa pesante per me è che questo succede da 16 anni e adesso la cosa mi pesa molto. Molto.

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20 giugno 2007

Vomito Rabbia


VOMITO RABBIA

Vomito rabbia
Eiaculo follia

Scarnificami le unghie
Sollevami la pelle
Ma smettila di lacerarmi l’anima
Mi hai fatto bere vernice nera
Mangiare il pane del rancore

Si rompono le vene negli occhi
Pulsa il sangue nella testa
Esplodono i tendini del collo

Un mostro è dentro di me
Un mostro è intorno a me
Anche io mi trasformo
E sto diventando mostro

Bruchi crisalidi farfalle
Per uno sbattere d’ali
Per vivere una notte sola

Questo sole accecante mi irrita gli occhi


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19 giugno 2007

Desolazione

Era tutto pronto: lo zaino, l'abbigliamento giusto, i biglietti dei treni, la voglia di trovare un amico e soprattutto di andare insieme a vedere Vasco.

Ero carico a palla, questo concerto rappresentava tantissime cose, doveva essere la fine di un periodo particolare e l'inizio di qualcosa di nuovo.

Poi una merdosissima tromba d'aria in 3 minuti ha fatto saltare tutto, ha distrutto tutto.

Ecco di colpo un quadro fantastico della vita: BASTA POCO e tutto cambia!

Programmare è inutile... direi quasi assurdo... perchè poi si prendono delle batoste grandi!

Non c'è soluzione... l'unica è vivere alla giornata!
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P.S.: mentre stavo per pubblicare leggo un blog di Vasco dal su sito... lo pubblico...
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"Ieri ero ancora sotto shock, oggi sono triste. Non mi era ancora capitato che un mio concerto fosse annullato. Ero pronto, teso come un arco e improvvisamente sono qui solo …in una camera d’albergo inutile e frustratoDoveva esserci la grande festa del mio concerto all’Heineken ed è stato cancellato da un maledetta tromba d’aria che ha devastato mezza città e il bellissimo parco sangiuliano. I biglietti saranno rimborsati dall’organizzazione ma la gioia di ritrovarsi insieme sul prato ad ascoltare musica dal vivo chi ce la rimborsa? Avete ragione ma non è facile organizzare un concerto per centomila persone e il parco mi dicono non sarà più disponibile almeno fino all’anno prossimo. Non so ancora in che modo e dove ma vi prometto che qualche cosami inventerò magari a settembre.Un lavoro di preparazione e di attesa di mesi va in fumo per dieci minuti di uragano.Questo mi ha fatto pensare a quanto siamo piccoli e impotenti di fronte alla natura capricciosa e selvaggia e a quanto siamo fortunati quando và tutto bene. Di fronte alle calamità naturali bisogna arrendersi, piegarsi per non spezzarsi.Guardare oltre l’orizzonte e ricominciare tutto da capo…senza perdersi d’animo mai….e combattere e lottare contro tutto contro… questo è il nostro destino di uomini ed è questo che ci rende grandi…Oggi sono “spento” ma giovedì a s.siro sarò acceso!"

12 giugno 2007

Odio La Madre

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ODIO LA MADRE

Odio la madre di mio figlio
Odio i riflessi del suo volto
Sul viso del sangue del mio seme
Circoli di rabbia
Pervadono concentrici il mio corpo

Oh fantasma del rancore
Che ti aggiri tra le stanze della mia casa
Scappo ricolmo d’angoscia
Strappandomi i vestiti di dosso
Ma tu spettro schifoso e nero attraversi i muri
Anticipando e accerchiando i vani tentativi di fuga

Provo a camminare sull’aria
Mi getto oramai nudo sul divano
Ma sento le tue lunghe braccia cingermi le spalle

Con la luce non ti vedo
Nel buio ti scorgo senza forma
Sempre però ti sento soffiarmi sul collo
Provo gridando ad esorcizzarti
Stringendo tra le mani la foto di mio padre
Dove sei bastardo dove sei?

Le tue spire mi sono entrate dentro
Si alza di colpo il volume dello stereo
Un urlo strascicato è la voce di Mick Jagger

Mi getto a terra tenendomi la testa
Accartoccio le zampe a proteggere il pene floscio
In questa posizione fetale digrigno i denti
Adesso puoi possedermi come meglio credi
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11 giugno 2007

Another Brick In The Wall (and also in the soul)...

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Matteo è stato segato a scuola!
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Orgoglio di padre ferito… egoismo allo stato puro.
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Questo avvenimento mi ha definitivamente chiarito alcune cose.
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Non voglio in questo momento rapporti “stretti”, non voglio legami, sia di amicizia che affettivi.
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Non ho voglia di spiegare, non ho voglia di giustificare, non ho voglia di soffrire.
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Non mi sento complice, non mi sento fedele, non mi sento compagno, non mi sento fermo.
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Da due anni a questa parte non riesco a metabolizzare un ferita che subito se ne aggiunge un'altra.
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La rabbia, il rancore sono ancora troppo forti e vivi dentro di me.
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L’amore (in tutti i suoi aspetti) attualmente per me è un qualcosa che comporta troppa fatica, troppa sofferenza e che non sono in grado di sopportare e gestire.
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Rimane la passione, quella che ho sempre avuto dentro, quella che ogni tanto si nasconde, ma che in fondo c'è sempre.
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Portatemi Dio

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A volte, esistesse, mi verrebbe voglia di parlarci!
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Portatemi Dio (Vasco Rossi)
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Metteteci Dio
sul banco degli imputati
metteteci Dio
e giudicate anche lui
con noi
e difendetelo voi
buoni cristiani
Portatemi Dio
lo voglio vedere
portatemi Dio
gli devo parlare
gli voglio raccontare
di una vita che ho vissuto
e che non ho capito
a cosa è servito
che cos'è cambiato
anzi adesso cosa ho guadagnato
adesso voglio esser pagato
Portatemi Dio
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07 giugno 2007

Arènes de Saint Gilles

TEMPESTA

Il temporale è maturo nell’aria
Nel pieno della sua forza rovescia vento e pioggia
E chicchi di ghiaccio biancastri e picchiettanti
Non si odono più rumori se non il suo urlare fragoroso
Travolge in pochi minuti la monotonia di un pomeriggio come altri
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Così sono stato io nella tua vita
Me lo dice quel viso scavato più sottile
Sono diventato la cura dimagrante non richiesta
Il pensiero che tiene lontano il sonno
Ero arrivato come un debole sole
Mi sono girato in un mare di pioggia
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Non sapevo che il temporale di dentro era tempesta anche fuori
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Post Sbronza

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POST SBRONZA

Ricordo la concentrazione nel guidare la macchina
L’euforia che mi permeava la testa
La pioggia che mi bagnava i vestiti e le mani
La finestra del pub e la tua faccia che rideva
E milioni di parole che uscivano a raffica dalla mia bocca
Ne sento ancora il suono l’incespicare sulla lingua
Ma fatico a ricordarmene il senso il detto e il non detto

La pioggia cadeva ancora mentre uscivamo
E continuava ancora a bagnare le mani e anche la fronte
E bagnava tutte le parole che avevo detto

Non so se ha bagnato anche un bacio
Di sicuro l’ha fatto col tuo sorriso e i tuoi occhi

Poi c’è stato il letto senza neanche il pigiama

Al mattino non avevo il pigiama ma girava la testa
Come un verme strisciavo solo nel letto
A trovare le forze per alzarmi e buttarmi nel bagno
Una doccia volevo solo una doccia ghiacciata

Ho mandato giù a fatica un caffè mio dio senza biscotti
Non potevo ingerire nulla di più
Non riuscivo a fermare i muri della cucina

Ho girato mezz’ora a cercare la macchina parcheggiata
E quando l’ho trovata ho riso da solo
Il fiorino davanti al mio muso aveva una scritta
“Vini Morini, consegna a domicilio”

Sono partito di corsa perché se no vomitavo anche l’anima
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05 giugno 2007

Birretta, politicamente scorretto

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... e viene una stagione in cui sembra che anche le birrette con gli amici non abbiano più da essere...

... ma sarà vera questa storia "che ogni cosa ha la sua stagione"?...

A me sembra una cazzata, eppure i fatti mi danno torto... andare ad un concerto a 16 anni è una figata, andarci a 40 è da adolescenti non cresciuti...

... e questo vale per l'abbigliamento, per le letture, per i film, per trovarsi una volta ogni tanto con gli amici, per farsi quattro risate sparando ancora quattro cazzate ...

... capisco se non posso più correre perchè il fisico non me lo permette, ma se regge ancora posso correre fino al giorno prima di morire...

... e questo secondo me vale per tutto...

... un anno fa ero in spiaggia e ho messo la mano sul culo a quella che era la mia compagna... lei mi ha guardato quasi indispettita e di fronte al mio smarrimento mi ha detto: "non siamo più adolescenti... ogni cosa ha la sua stagione!..."

... voglio morire su di una spiaggia sdentato, calvo, con una mano sul culo di una donna a cui spero di volere bene!...
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"... la gioventù deve fare semplicemente ciò che pensa, l'importante è che non smettiate di essere giovani..."
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Che Guevara
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"... On the day that I die
I'd like jokes to be told
And stories of old
To be rolled out like carpets
That children have played on
And laid on while listening
To stories of old... "
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End of the End, Paul McCartney
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01 giugno 2007

Di bere un rum


DI BERE UN RUM



Ho come l’impressione che questa pioggia
Incessante noiosa umida continua
Riesca in qualche modo ad entrarmi nel corpo
Facendomi fare cortocircuito
Così che la luce viene e va a piacere

E’ mattina ma è buio e avrei voglia
Di bere un rum senza ghiaccio
Di sentire quel caldo illusorio di ogni sorsata
Di cercare attraverso il bicchiere
I riflessi di vita che passano dal vetro sul tavolo
Cerchi di alcol e luce mischiati tra loro

Un giorno cammino pieno di me sotto il sole
Niente sembra potermi spaventare o piegare
Poi basta una notte di sogni e pensieri
Una pioggia che sbatte sui vetri per ore
E il colore che dipinge il mondo è solamente il nero
Quel nero coprente quello che assorbe il calore e tutti i colori
Quel nero che in fondo ti pare normale che tutto sia nero

Vorrei quel bicchiere tra le mie mani
Vederlo finire per poterlo riempire di nuovo
Il rum che arriva dal caldo e dal sole
Si mischia si perde dentro al mio scuro

Quel liquido scuro dorato ambrato
Dal gusto complesso ma mai banale
Meravigliosa metafora fluida della vita
Dal colore e dal sapore sempre cangiante
In se porta la vita ma anche la morte

30 maggio 2007

Come queste nubi

COME QUESTE NUBI


Sono come queste nubi che passano in cielo
Non sono mai fermo
Mi sposto e cambio forma
Giorno e notte ancora di continuo

Nero e bianco
Inzuppato d’acqua o leggero
Sempre in balia d’un vento
Che mi porta mi trascina mi gira

Non so più cos’è nel mio stomaco
Tanti corpi sfiorati e violati
Parole e mani ad accarezzare orecchie e seni
Passioni d’ombelico ma il profumo amore
Si confonde non si libera nell’aria

Non ho occhi a cui donare i miei occhi
Ma mi cullo in un ritardo che dovrebbe devastarmi
Mi gongolo in una paternità ipotetica
Di una vita in cui sfuggono il capo e la coda

Eppure mi si ferma il pensiero
Si tuffa nel sangue scorrendo nel corpo
E con viso ebete ed incosciente
Mi immagino a cullare
Tra queste mani non troppo grandi
Un pargolo con la guancia appoggiata alla sua

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24 maggio 2007

Separazione

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Ecco come la nostra società organizza un funerale a 20 anni di vita coniugale: una firma davanti ad un giudice dopo aver letto gli “accordi”.

Eppure il mio cuore non si adatta a queste regole. Soffro, sto male, poi mi decido e ti guardo.

Sono stato con te 20 anni della mia vita ed a 36 anni praticamente è tutta la vita adulta.

Tu sei li, sembri una statua, fredda, gelida, sicura… forse semplicemente sei sempre stata più avanti di me, chi portava i pantaloni in fondi eri tu…

Sei sempre una donna bellissima… può essere che io per tutti questi anni sia stato “innamorato” solamente di questo?

Oramai sono troppo stanco, scaccio tutte le domande che mi si vomitano nel cervello, sento senza ascoltare quello che dice il giudice… annuisco col capo, come a voler accelerare la sentenza.

“Da oggi siete legalmente separati”. Evviva.

Cosa si fa? Si festeggia? Si piange? Si scherza?

Io vi saluto tutti e me ne vado cercando di camminare più in fretta che posso senza correre.

Cosa faccio io? Io piango sotto gli occhiali da sole… vorrei un abbraccio dall’unica persona che non può darmelo e che me ne ha dati pochi in vita… mio padre… piango e cammino ed ogni bar diventa una scusa per un aperitivo o per una birra.

Sono sempre il solito “bambino” immaturo.

Adesso è davvero finita… rimane un figlio, un figlio che balla ed una vita passata a volerti bene.

Rimangono queste righe scritte con le lacrime, un po’ ubriaco, forse tanto, rimane un dolore che vorrei sapere se un giorno potrà smettere di fare male.

Vorrei un amico qui vicino a me… invece sono solo e le lacrime mischiate al dolore fanno troppo male.

Ho camminato sotto la pioggia sperando che l’acqua mi pulisse di tutto, ma non è bastato.

Sono sempre e solo un piccolo uomo che lotta per vivere.


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21 maggio 2007

Orgoglio di padre

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Ieri per la prima volta ho provato cosa vuol dire l'orgoglio paterno.
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Matteo ballava e mentre lo guardavo ballare ho sentito dentro di me crescere una sensazione forte, invadente, totalizzante: l'orgoglio di un padre che osserva il figlio fare qualcosa che ama.
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Contemporaneamente ho provato una forte invidia, l'invidia di non avere qualcosa per cui credere, soffrire, lottare.
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La luce che ho visto ieri nei suoi occhi rimarrà sempre dentro di me... una di quelle fotografie che niente potrà mai cancellare.
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Vai Matteo, vai con tutta la passione che puoi per la tua strada.
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10 maggio 2007

08 maggio 2007

Sensazioni fantastiche!

Domenica ho corso a Pavarolo una gara collinare di circa 8 km.
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Durante tutto il percorso ho provato delle sensazioni bellissime; era la mia giornata!
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Le gambe giravano da sole, sentivo che avevo sempre ancora un piccolo margine di energie in corpo.
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Correvo e mentre correvo la corsa, la fatica, la strada, il paesaggio ed io eravamo una cosa sola.
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Sentivo una forza ed una energia incredibile dentro di me, era quasi come se il corpo e la mente fossero un tutt'uno, come se mi trovassi su di un piano temporale diverso.
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Bellissimo, veramente bellissimo.

04 maggio 2007

4 maggio


Per me il 4 maggio è sempre un giorno particolare.

Il 4 maggio del 1949 cadeva a Superga l'aereo del grande Torino, morivano non solo dei calciatori, ma delle figure che aveva rappresentato tanto per l'Italia del dopoguerra.

Molto spesso il 4 maggio a Torino piove ed il cielo è plumbeo... proprio come tanti anni fa... forse la pioggia serve a confondere lacrime che a volte ancora escono...
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E' stupido provare questi sentimenti per una squadra di calcio? Può darsi, eppure succede, forse la passione è proprio questo.

Allego una poesia scritta qualche anno fa.


4 MAGGIO

A Lisbona le ultime grida gli applausi
ed il coro era sempre lo stesso
“olà Valentino, olà Capitano”
l’ultimo saluto dal finestrino
poi solo il motore col suo rollare
eccovi in aria ancora a volare
“ehi Riga non fare baccano!”
“Valerio ti sei fatto passare!”
“Come fa Virgilio già a dormire?”
e mentre seduto ti inizi a assopire
ti chiedi come fanno questi rottami
a stare nell’aria come gli uccelli.
Con gli occhi chiusi voli anche tu
il tempo che passa ti trova a sognare
riapri gli occhi le nubi e la pioggia
non ti fanno vedere luci o profili
tra poco Torino dovrebbe apparire
Ezio sorride il Gabe sonnecchia
la pioggia rimbalza sbattendo sui vetri
richiudi gli occhi e torni a sognare
la palla in porta è entrata volando
il cielo ti sembra diventare granata
un boato tremendo è il Fila che è esploso
è stato un istante l’ultimo scatto
e insieme con gli altri siete passati
dal mondo dei vivi al mondo dei “grandi”
nel cielo non piove è Torino che piange!

Torino, 28 gennaio 1999

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30 aprile 2007

Vivo


VIVO

Vivo per i sorrisi della gente
Per i miei occhi che si guardano nei tuoi
Per il sole che mi brucia le mie spalle

Vivo per le mie gambe che corrono veloci sulla strada
Per il cielo blu e alto come dici tu
Se lo guardi sdraiato e sudato in un prato

Vivo per quel filo d’erba stretto tra i denti bianchi
Per il rumore della bici quando prende i salti
Per le frasi senza senso che mi escono quando son felice

Vivo per questa umida malinconia
Per le lacrime salate in questa notte
Per quelle canzoni che si tengon dentro le emozioni

Vivo per sperare di incontrare altre persone
Che mi fan sentire ancora vivo
Per sperare di avere una mano da tenere per la strada

Vivo per mio figlio che balla sopra un palco
Per l’odore dell’amore che rimane sulla pelle
Per un the preso a tarda notte dentro un letto

19 aprile 2007

London


Questa sera si parte per Londra!
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Altro viaggio, altro viaggio che cade al momento giusto.
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Bisogno di aria nuova per qualche giorno!

18 aprile 2007

Scuola di vita


A volte lo sport è scuola di vita.

Domenica scorsa ho accompagnato un amico negli ultimi 12 km della Maratona di Torino.

Al 30 km è entrato in crisi, una crisi "brutta" e chi corre sa che cosa intendo.
Io ero li in bici a fianco a lui e potevo fare ben poco se non "stare" li.

Vi assicuro che è stato emozionante e per certi versi commuovente vedere un uomo che cerca dentro di se le motivazioni e le energie per continuare ad andare avanti, per far tacere quella “vocina” che ti arriva dai muscoli e ti chiede di fermarti, di finire di soffrire.

Eppure ce l’ha fatta, è andato a scavare dentro se stesso, ha tirato fuori tutto quello che aveva, sapeva che c’era qualcuno al traguardo che lo aspettava ed ha portato a termine la sua fatica con un tempo onorevole!

Vi assicuro che guardarlo da fuori è stato una bellissima metafora della vita!

Onore a Marco!!!

05 aprile 2007

04 aprile 2007

Parole ubriache

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Mari di fumo una volta nei locali.
Mari di voci che si parlano sopra, che si parlano sotto un martellare di musica che esce da casse appese che sembrano nascoste, inglobate nei muri.
Quale dio si affaccia a benedire ragazze e ragazzi che passavano, passano una serata tra birre e panini?
Ora sono i figli dei padri, forse è solo diversa la birra dal vino, ma le voglie, i pensieri, i sogni sono sempre gli stessi che si rincorrono da sempre e da sempre non riescono a prendersi.
Quale liquore chiuderà la serata? Ah, c’è sempre chi si rolla una canna e i gesti sono sempre gli stessi: la cartina che passa veloce dalle mani dei padri alle mani dei figli.
A questo tavolo c’è un uomo solo, un uomo solo che scrive sul suo taccuino, riempie righe nere su carta giallastra e tiene il capo chinato quasi a non perdere quello che traccia la mano.
E quest’uomo che scrive beve una birra, un’altra birra e ogni tanto alza la testa e guarda.
Guarda i figli dei padri che ridono felici e chiassosi perché per loro il futuro è futuro più bello che c’è.
E’ il luogo dove vanno a cadere i loro sogni.
E l’uomo che beve cerca con gli occhi suo figlio che beve un chupito, lo cerca, ma non lo trova perché non è li.
E in un attimo solo, in un battere d’occhi capisce che il passato non lo si cambia, il futuro non lo si conosce e la vita è tra il momento appena passato e quello che sta per venire. Ora è la vita.
Finisce di fretta la birra e va a camminare nell’aria notturna.
Una volta almeno si vedevano le stelle nel cielo, però certe sere son belli anche quattro lampioni.
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Carpe diem

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"... è questo il mio problema
sono calmo da una vita
è ora di cambiare!
... carpe diem... "
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Da L'attimo fuggente
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Ho rivisto per l'ennesima volta il film è questa frase mi ha colpito.

E' esattamente quello che sento: è come se per tutta la mia vita fossi stato "calmo", "controllato", "ingabbiato", adesso non ne ho più voglia, adesso voglio cogliere l'attimo, con tutto quello che questo può comportare.
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Forse sono pericoloso, posso non piacere, non so se innamorarsi vuol dire ancora quello che ho provato a 16 anni, se è sempre uguale o se anche questo crescendo cambia.
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Per capirlo devo sperimentarmi, devo vivere.
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Non obbligo nessuno a starmi vicino, non prometto amore eterno a nessuno, almeno in questo periodo.
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Cerco sempre di dare il massimo in ogni situazione, di essere il più vivo e passionale in quello specifico momento... di più adesso non me la sento di dare.
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Carpe diem
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