30 luglio 2007

Strana gente

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STRANA GENTE
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Strana gente
Strane facce
Strani suoni
Strane tracce
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Io vi guardo
Io vi seguo
Io vi parlo
Io vi prego
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Non c’è sole
Non c’è vento
Non c’è pace
Non c’è tempo
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Sono il bene
Sono il male
Sono il miele
Sono il sale

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Ci si perde
Ci si trova
Ci si guarda
Ci si consola
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24 luglio 2007

Cosa si scontra?

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COSA SI SCONTRA
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Cosa si scontra
Cosa stride
Tra la mia mente
E questo mondo?
Perché improvvisamente
Tutto mi pare assurdo?
Intorno a me
Coppie di amici
Continuano a fare figli
E non ne comprendo
Il perché Perché?
Panacea di tutti i mali?
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O io vedo distorto
O distorto è il pensiero
Davvero il pensiero
Che mi sta intorno
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Mi tiro sempre più fuori
Figlio di una diversità
Di una fragilità
Che poche persone
Hanno saputo cogliere

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23 luglio 2007

Apatico

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Ci sono dei periodi che mi sento assolutamente apatico... e questo è uno di quelli...
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... non riesco a scrivere, non riesco a trovare argomenti, non ho praticamente voglia di fare nulla... e mi sento incapace... senza pregi, senza virtù...
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... mi pare che molte delle cose che faccio non abbiano senso o utilità, ad esempio questo blog che sta per compiere un anno, ma che forse è ora di chiudere...
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... insomma... mi sento di dire che l'apatia è molto peggio della rabbia, dell'amore o del dolore...
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... si sta male e non si capisce perchè...
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13 luglio 2007

E fu così che 2 anni fa

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E fu così che 2 anni fa esatti, alle 6 del mattino te ne andasti da questo mondo terreno, da quello che almeno noi conosciamo.
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Eri stanco... eri provato padre... e quel giorno fu quasi un sollievo sapere che avevi finito di soffrire... che forse da qualche parte potevi muovere di nuovo tutti gli arti del tuo corpo.
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Il problema è che da quel giorno, da quando è finita la tua odissea per uno stano gioco del destino è iniziata la mia, da quel giorno.
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Sono 2 anni che tu non ci sei più e sono 2 anni che la mia anima vaga per mondi che non sapevo esistere e io a fatica cerco di starle dietro.
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Stanotte alle 2 giravo per Torino, bevevo un cuba libre, il cielo era pieno di stelle, l'aria fresca e profumata, il po' rifletteva le luci e allora ti ho pensato. Ho voluto immaginare che se è vero che siamo atomi di energia, infinitesimali, allora tu potevi essere in quell'aria, in quell'acqua, in quel coca&rum.
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Potevi guardarmi, sentirmi, avvolgermi nel mio vagabondare zingaro, nel mio essere come non sono mai stato, nel mio esagerare, in quella cosa che ogni tanto mi prende e mi opprime il petto e mi blocca il respiro. Tu eri li e non giudicavi, stavi li è basta. Non ero nè un bravo figlio, nè un cattivo figlio, non ero un pazzo, non ero un vagabondo: ero un figlio da amare e basta.
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Quel 13 luglio del 2005 accompagnando mamma in ospedale ho sentito che le cose non erano più come prima... anche il rapporto con mamma non era più lo stesso, adesso cercavo la madre.
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Quel giorno finiva il tuo viaggio ed in qualche modo ne iniziava uno mio, la vita incominciava a propormi ostacoli, fossi, sorprese e per la prima volta tutto questo succedeva senza avere più il tuo appiglio, senza più il tuo appoggio morale.
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Dovevo camminare da solo con le mie gambe.
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Non mi ero mai ribellato a te, non ti avevo mai contraddetto, era tale la tua statura morale, era talmente razionale il tuo pensare, che io non potevo neanche immaginare di andarti "contro", di esternare la mia diversità rispetto a te.
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Forse sbagliai.
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E forse questo mio modo di ribellarmi, di vivere che ho ora è un po' riprendere quel discorso, è cercare una mia strada, un mio modo di essere, trovare un'autostima per quello che sono, con i miei difetti e le mie qualità e soprattutto con il mio essere diverso da te.
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Io facevo le cose d'impulso, tu valutavi e pesavi tutto... io piangevo, tu non piangevi mai... io ero fragile, tu eri la roccia...
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... poi la malattia mi ha fatto scoprire un padre che non conoscevo, un padre che avevo sempre voluto e che forse non ero riuscito a trovare, un padre sentimentale, un padre che si commuoveva, un padre che piangeva...
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11 luglio 2007

Quell'Urlo

QUELL’URLO
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Quell’urlo
Quell’urlo disumano
Che lanciasti
Dopo che io me ne andai
Dopo che ti avevo accoltellata nell’anima
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Quell’urlo
Quell’urlo lo sentii per le scale
Mi rincorse
Mi seguì mi accusò
Invase tutta l’aria che c’era
Scese le scale
E arrivò alla porta prima di me
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Quell’urlo
Quell’urlo quando io aprii
Uscì dal tuo palazzo
E aggiunse il suo eco agli urli del mondo
Diventò un altro grido di dolore
Testimonianza di sofferenza
Il lato oscuro delle relazioni
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E adesso quell’urlo
Quell’urlo
Ogni tanto mi viene a trovare
Arriva forse dal vento
E in un attimo mi rimbomba dentro
Non lo fai tacere
Non lo mandi via
Rimane li a risuonare di continuo
Decide lui quando andar via
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Quell’urlo
Quell’urlo che parla
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10 luglio 2007

Ciao

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Ciao, ciao e auguri... manchi...
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64
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08 luglio 2007

Non pianse nessuno

NON PIANSE NESSUNO
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Non pianse nessuno
Non venne la pioggia
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Cuba era un sogno
Che sapeva di sigaro
Giocavi a dadi coi pensieri
Ma le facce erano bianche
Non c’erano numeri
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Un uomo portava un cappello
Di paglia bianco con tesa
Poi di colpo le note del sax
E il sax chiamo la tromba
Che strizzò l’occhio al basso
Che volle chitarra e batteria
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In un attimo comparve la gente
Con applausi ritmati e urla
Sembrava ci fosse ormai tutto
Mancava solamente una donna
Che tenesse un momento una mano
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Non pianse nessuno
Non venne la pioggia

05 luglio 2007

Lanima

LANIMA
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Mi ha dato appuntamento
Lanima
Mi ha dato appuntamento
Nel pieno della notte
Sono andato in una strada buia
Mi aspettava contro un muro appoggiata
Ho aperto la portiera della mia auto
E’ salita con uno sguardo di occhi neri
E di nero era vestita
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Siamo partiti così in silenzio
Io guidavo lei mi dava indicazioni
Io guidavo lei sapeva dove andare
Abbiamo girato mille volte
Percorso strade lunghe e scure
A volte mi voltavo e la vedevo
Altre volte mi sembrava d’esser solo
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Ad un tratto mi ha detto fermati
Ho accostato l’auto dove ho potuto
C’era buio c’erano piante ed un prato
Abbiamo camminato respirando
Forse andando in tondo
Cercando i passi nella notte
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Parlavamo ma non usciva voce
C’era il vento che portava tutto
Eravamo soli
Ma sentivo che io esistevo
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Era ancora notte quando siamo tornati
Era ancora notte sopra al letto
Dove avevo lasciato Lanima?
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04 luglio 2007

Siiiiiiiiii...

Foto: agenzia Reporters .


Ringrazio Vasco per essere la colonna sonora della mia vita.
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Ringrazio il fato per avermi permesso di essere stato al concerto fianco a fianco con mio figlio.
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Ringrazio la fata che in 8 ore è riuscita a trovarmi i biglietti.
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Ringrazio me stesso per essere capace di assaporare ancora certe emozioni e di trovarmi con i brividi sulla pelle cantando una canzone.
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Ringrazio le persone che mi aiutano a credere in me.
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… ieri sera un senso ce l’ha avuto…
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