30 ottobre 2007

Padre Che Sei Morto


PADRE CHE SEI MORTO

Padre che sei morto
Non verrò più sulla tua tomba
Non verrò nel giorno dei morti
Non verrò nel giorno dei fiori
Verrò quando avrò voglia
Verrò ad appoggiare le mani
Sul freddo marmo della lapide
Con gli occhi chiusi
Come un cieco leggerò il tuo nome con le dita

Ripeterò la data di nascita
E ripeterò la data di morte
La traccerò con le dita
La urlerò con la gola

Verrò solo di notte
Verrò con la pioggia scrosciante
Sarà facile piangere e stare soli
Sarà facile non essere notati

Verrò al rumore del vento
Per dirti che dentro al mio corpo
(non ancora bruciato come il tuo)
C’è un uomo nascosto che vive
Che non ha mai trovato il modo di uscire
Che non è stato capace di diventare farfalla

Verrò con l’aria tra le mani
Lascerò cadere piano una rosa gialla
Ti parlerà del mio amore per te
Ti dirà della mia gelosia covata
Della gelosia per tutto quello che eri e facevi

Verrò di notte
E ci parleremo e ci abbracceremo
E ci diremo quello che non ci siamo mai detti
Verrò di notte
Saremo anime sospese sul mondo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...welcome back, better than ever...

Anonimo ha detto...

con piacere passo a torvarti, e leggerti.
senti, perchè non mandi qualche cosa in lettura per portosepolto?
ti leggerei con piacere. racconti, o poesie. vedi tu.se ti va, l'indirizzo cui spedire è:
portosepolto@gmail.com
a presto, luCap

ps. la settimana scorsa è uscito il mio nuovo libercolo! urrà! ;)

Anonimo ha detto...

questo testo, ad esempio, è scritto molto bene.. vedi tu, sai che se ti va, noi ci siamo, per leggere ed, eventualmente, pubblicare qualche cosa di tuo!luCap

Anonimo ha detto...

del tuo amore
tuo Padre non dubita.

e ti accarezza
anche di mattina
anche i prefestivi
anche quando smoccoli