04 gennaio 2008

Padre e Figlio


PADRE E FIGLIO

Padre e figlio
Non c’è spirito
Non c’è santo
C’è fatica
C’è paura
Sempre è stata
Di non essere
Di non sapere
Di sbagliare
Di non amare

Negli sbagli
Nei miei urli
Nei miei schiaffi
Nella rabbia
Nelle carezze
Negli sguardi
Son sempre stato
Solo e vero

Quante notti
Occhi aperti
A ripensare
A interrogare
A lacrimare

Passavan ore
Sommate insieme
Erano dei giorni
Non te ne accorgi
Diventan anni
Posi la mano
Ma quant’è grande
Ti guardo il viso
Sei un uomo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma cazzo in queste ore così forti per me, mi mancava leggere queste righe...troppo forti, troppo vere,troppo. Anche stavolta emozioni, anche stavolta un vulcano di emozioni e sentimenti partono da una terra apparentemente fredda e travolgono le persone che ancora ti vogliono bene. Buon anno Tonolik, continua ad eruttare.Io ci sono.

Anonimo ha detto...

Bella, bella ...
Paolo.

Anonimo ha detto...

...continua, Tonolik, continua...

Anonimo ha detto...

Con questa lettera Rudyard Kipling cercò di insegnare al figlio a distinguere fra il bene e il male.

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling