29 settembre 2008

QUANTO

Oggi è la giornata dei QUANTO.
Adesso provo a spiegarmi.

Questa mattina (ieri per chi legge) mi sono chiesto QUANTO può essere lungo 1 km. In modo particolare l’ultimo km dei 21 che compongono la distanza di una mezza maratona.
Si, perché questa mattina ho corso la mezza maratona di Torino e l’ultimo km mi è sembrato molto, ma molto più lungo degli altri. Avevo le gambe che producevano barattoli di acido lattico e mi pareva di correre su di un piano inclinato insaponato che non finiva più.

Dopo pranzo mi sono chiesto QUANTO può vivere di vita propria un peperone nell’intestino. Si, perché a pranzo ho mangiato uno spiedino che contenevano un simpatico peperone giallo fatto a piccoli pezzettini… tanto simpatico quanto indigesto.

Poi mi sono chiesto QUANTO sia importante il culo. Si perché guardando la partita del Toro la Lazio ha fatto un tiro e ha fatto goal, noi un tiro e abbiamo preso una traversa.

Siccome quando il Toro perde è meglio che faccia due passi e scarichi un po’ di tensione sono andato in centro e mi sono chiesto QUANTO sono spendaccione. Si perché mi sono comprato una maglia a righe di tutti i colori che in confronto la maglia della Sampdoria è una sobria maglia in quasi tinta unica.

Poi mi sono chiesto QUANTO è bella Torino. Si, perché tornando a casa sono passato dal Valentino ed ascoltando Janis Joplin nelle cuffiette mi sono messo a guardare il Po, il monte dei cappuccini, Superga e gli alberi e le case… ed era tutto molto bello.

Dopo mi sono chiesto QUANTO mi piace bere un aperitivo. Si, perché dopo una maratonina in cui ho bruciato calorie e grassi, dopo che il Toro ha perso e dopo un sano shopping, ci sta proprio un bell’aperitivo, sul calare del sole, col freschino che arriva, con l’alcol ti scalda subito.

Poi mi sono chiesto QUANTO mi piace guardare le donne negli occhi per strada. Si, perché mi piace incrociare gli sguardi e farmi delle storie nella mia testa. Oggi mi sono fidanzato con una ventina di loro, con 4 o 5 mi sono sposato e di 2 o 3 ho conosciuto anche la famiglia.

Tornato a casa mi sono chiesto QUANTO può essere importante una partita di pallone. Si, perché ho visto il borsone del calcio e ho pensato che il giorno dopo avrei giocato in pausa pranzo con i miei colleghi. Ma ahimè la partita è il martedì e così mi sono un po’ rattristato. E’ incredibile QUANTO mi può cambiare la giornata lavorativa, il clima in ufficio, quando insieme a me in macchina sale anche la borsa del calcio.

Adesso mi chiedo QUANTO ve ne possa fregare a voi di tutto QUANTO ho scritto e QUANTO penserete che io sia fuori di testa, ma io spesso ho bisogno di esternare anche i miei stupidi pensieri quotidiani.

Questo è QUANTO!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

http://it.wikipedia.org/wiki/Quanto

Anonimo ha detto...

non sai QUANTO ti invidio per quello che sei riuscito a fare nell'arco di una sola giornata, vorrei provarci anch'io, piccolo particolare: non mi piace correre, tifo Juve, non amo lo shopping e il calcio e sono pure astemia ... mi sa allora che mi piazzero' al Valentino sperando di incrociare i tuoi occhi!

Anonimo ha detto...

E' sempre positivo farsi delle domande...è sintomo di intelligenza, anche se magari punterei a un altro tipo di domande:

QUANTO tempo è passato dall'ultima volta che ho provato davvero qualcosa guardando negli occhi una donna?

QUANTO penso mentre guardo "sex and the city"? (ma forse quello è fatto proprio per nn pensare, quindi va bene così...beato te che ci riesci a non pensare)

QUANTO è positivo il fatto che sia così facile non pensare?

...sai domande di questo tipo...domande rompi coglioni...ma magari trovare una risposta a queste è più utile che sapere quanto conta il culo della Lazio contro il Toro...

bè..almeno ascolti buona musica...

Anonimo ha detto...

ma quanto sono belle le cose che scrive il tonolo!
Decisamente meglio come scrittore che come poeta. In queste righe sento la passione per la vita e lo scorrere delle emozioni nello loro stato più immediato: le sensazioni corporee. Sentire di pancia, correre, mangiare, cagare, guardare, di nuovo correre (il martedì). Il corpo, unica nostra mediazione con il mondo, compagno ed ospite dell'anima, servitore fedele che un giorno divorerà il suo padrone... La felicità corporea è piena perchè ormonale: ha un senso "darwiniano" (chissà l'unico?), prorompe, ci pssiede, trascina, schianta. Anche le fantasie, in fondo,nascono dallle sensazioni e dalla fame del corpo.
Unico dispiacere, ma chi è sta Lennon1, che non capèisce di calcio, che non lo considera una roba seria, che fa del sarcasmo sulle passioni degli altri, vada a leggere Arpino oppure Soriano e qualcuno gli racconti la storia del palo cosmico di Rensenbrink nella finale del 78 o di Torino-Juve 3 a 2 (sic) o altre mille storie di calcio, di destino e di sensazioni corporee.
Ciao Fabri, tieni duro
Giovann AD

Anonimo ha detto...

Ciccio...guarda che qui non siamo allo stadio, il blog si chiama "voglio trovare un senso a questa vita"... se tu il senso alla tua vita lo dai con una "cagata" (vedi sopra) continuerai a nuotare nella merda che produci...

litigo molto con Tonolo perchè tende a dividere il mondo in uomini e donne che fanno scelte a seconda del loro sesso, mentre io il mondo lo divido in miliardi di soggetti di sesso maschile o femminile che fanno scelte a seconda di cosa il cervello suggerisce loro, indipendentemente dal sesso...ma quando leggo cose come il post di cui sopra credo che abbia ragione lui...la fisicità è maschile, o meglio la fisicità senza il pensiero è tipica di un certo tipo di uomini che confondono l'euforia procurata dal correre, mangiare, cagare e guardare con la felicità...
Per quanto può renderti "felice" un goal del Toro? Sicuramente meno di quanto una ballata rock possa rendere felice me, che dalla musica sono stata salvata tante volte...ma ho imparato che se non hai nessuno con cui condividere le tue passioni, le tue passioni hanno molto meno senso...e ti rendono molto meno "felice"...
Credo che la felicità sia la realizzazione dei propri sogni e la condivisione di questi con persone alle quali si vuol bene.
Per quanto mi è dato sapere Tonolo di sogni non ne ha più (sto parlando di sogni veri, di ambizioni, prospettive non del Toro che vince lo scudetto o di scoparsi la Seredova), e quei sogni inesistenti non ha nemmeno voglia di condividerli con qualcuno...credo proprio che non gli basti qualche goal...nemmeno una bella cagata...forse quello che gli serve è cominciare a lavorare un pò su se stesso, capire le sue potenzialità e crederci...nel frattempo tu fai un favore all'umanità: mettiti in mutande, sbattiti sul divano, datti una grattatina al culo, fatti una birra e guarda una partita...io intanto vado ed espletare l'unica sensazione corporale che mi hai provocato...ho i conati...credo di dover vomitare...

tonolik ha detto...

Caro Lennon1 (cari tutti).
Tu sai che spesso litighiamo per i miei processi mentali, che possono essere molto elementari.
Io penso che ci siano delle differenze di fondo tra il modo di pensere e conseguentemente essere dell'uomo e della donna.
La cosa bella di domenica è che a causa della stanchezza della corsa sono riuscito a staccare per una giornata il cervello. Le emozioni hanno avuto la predominanza su tutto.
Penso che il pensiero sia importante, ma penso che non ci sia solo quello... credo che in realtà gli istinti spesso siano molto più sinceri dei pensieri.
... quello che mi spiace, proprio perchè mi piace litigare con te e sai che ti voglio anche un po' di bene e l'aggressività che "vomiti" quando si parla di questi argomenti...

Chiudo con una frase del mio papà putativo... so che non apprezzerai...

"...
si può spegnere ogni tanto il cervello
smettere almeno di usare solo quello
si può far finta che non ci sia niente
anche quando ti tremano le gambe
..."

Buoni o Cattivi (Vasco Rossi)

Anonimo ha detto...

infatti non apprezzo...e mi dispiace che tu riesca ad essere felice e sereno con te stesso solo quando spegni il cervello...perchè poi, dato che alla gente piace essere felice, capita che lo spegni molto più di quanto in realtà avresti bisogno...

comunque fai come ti pare...in fondo è solo la mia discutibile opinione...

Anonimo ha detto...

Cara lennon1,
grazie per il ciccio, ero dai tempi della tata che non sentivo qusto affettuoso nomino.
Sei incazzosa, ma sicuramente una personcina intelligente, forse ti difetta un poco di ascolto empatico e di propensione a considerare i punti di vista degli altri.
perciò ci riprovo, ma davvero perchè stimolato dalla tua sagacia.
la speranza è di convincerti che gli uomini non sono per forza O.Simpson solo perchè amano il calcio e la fisicità e non siamo sempre divano, rutto, partite e birra. Anche se, si, forse devi ricrederti, il cervello ha sesso, esiste il cervello maschile e quello femminile, ci sono le prove neuroscientifiche.
ci riprovo allora.
a) Mi spiace che disprezzi tanto l'atto di cagare, è un'attività prfondamnte umana. Fare la cacca serve proprio a non nuotare nella merda, non viceversa. E' una funzione fisiologica che si collega alla salute e, a proposito di pensiero, l'imparare a farlo, costituisce l'indentià, come asseriva Freud, ahime anche lui uno sporco uomo ... rutto e patatine?
b) I gol non bastano, certo. Tuttavia non disprezzare il calcio, se lo seguon 2 milardi di persone è perche si presta a specualzioni sul senso della vita. Non so fabri, ma quando si scrive il toro perde per una traversa, se sai di sport, hai un archetipo, quello del lottatore sconfitto o quello del destino cinico e baro, o quella di "la prendiamo nel culo sempre noi". Il calcio - come lo sport, come la vita- è terreno di infinite metafore. Il calcio ha poi a che fare con la nostra infanzia e forse lì ci sono segreti e pezzi di felicità (o infelicità). davvero tanti scrittori se ne sono occupati, te ne può fregare, ma non disprezzare il punto di vista a te alieno.
b) corpo e pensiero. Ma divisi perchè? Ciò che ha scritto fabri e pernsiero in chiave emotivo-estetica. Soprattutto l'ha scitto BENE E' BELLO. Fa godere trasferisce emozione. Certo bisogna essere disposti ad accolgliere quello che dice. Sai ci sono delle persone che cagano poco, vomitano molto e non hanno corpo, pensano tanto, si chiamano anoressiche. Sono malate ed infelici.
Il pensieero si struttura sulle percezioni del corpo e sulle sue emozioni. Si condivide un sogno perchè ci si guarda neggli occhi, ci si è toccati, etc..
c) Credi che Fabri non sappia di sogni, di cosa ha bisogno, etcc.. Per mio conto non voglio fare con lui "salvate il soldato fabri" e lo sento molto vicino per tante cose, anche se la mia vita - ti garantisco - è fatto tanto tanto di pensiero e obiettivi abbastanza centrati. (Felicità non so, è un concetto di cui diffido). fabri lo sento però fratello dell'inquietudine.
d) Ok I sogni e la conversazione delle donne tengono il mondo nella sua orbita (saramago). Però la bellezza è prorio nella diffeernza ed il mistero tra uomo e donna, anche se, per mille motivi, si passa buone fetta della vita a farsi la guerra.
Spera che tu posa perciò sorridere, non sghignazzare, magari davanti a un uomo che cretinamente salta per un fol all'ultimo minuto
Ciao
Giovanni

Anonimo ha detto...

Si vede che fai lo psichiatra..mi hai inquadrata subito..sono una personcina molto incazzosa e relativamente intelligente

hai ragione a volte non sono propensa all'ascolto del punto di vista altrui...perchè sono tanto arrabbiata...non con gli uomini...con me...per mille motivi che nn sto qui a spiegare...forse avrei bisogno di uno strizzacervelli... ;>

so che esiste un cervello maschile e un cervello femminile...e che pertanto esistono delle innegabili differenze, quello che non accetto è che molte volte queste differenze siano utilizzate per giustificare comportamenti ingiustificabili (se vuoi degli esempi chiedi a Tonolo, gliene ho elencati migliaia)...

sono d'accordo con tutto quello che hai scritto..ero solo molto incazzata...ho esagerato un pò le cose...ora mi è passata e se mi gira vengo anche a farmi strizzare il cervello... peace & love a tutti