23 gennaio 2007

Radiofreccia... paese di 20.000 abitanti

Un amico vero mi ha mandato una mail ed un brano tratto da Radiofreccia, il film di Ligabue.
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Come pochi sa capire i miei momenti di crisi, di debolezza, i miei errori, la paura di fare male agli altri. Non giudica, non commenta, ascolta e poi mi "parla" a modo suo, il brano è uno di questi.
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Pubblico mail e brano, senza ulteriori commenti.
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Ciao amico oggi ho avuto tempo di leggere tutto il tuo blog e mi stupisce sempre come riesci a mettere in ordine sulla carta il casino dei pensieri... io non ci sono mai riuscito o forse non ci ho mai voluto provare e mi metto in sintonia con le parole scritte dagli altri.
Come hai detto tu dopo una birretta però sono capace di ascoltare e capire senza per forza volere dire qualcosa a tutti i costi... io sto bene con il mio silenzio e le mie sensazioni e le emozioni non le riuscirò mai a fissare sulla carta, ma finchè ci sarà spazio cercherò di fissarle nel cuore; ti mando un allegato che spero riuscirai a leggere altrimenti l'indizio è: radio freccia paese di 20000 abitanti .... e hai già capito cosa voglio dire!
Stampala, mettila nel blog (io non sono capace), leggila, bruciala, insomma fa il cazzo che ti pare ma se hai bisogno sai che un coglione di amico per due parole c'è sempre.
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P.S.: vivi non c'è niente da capire non ci hanno dato la password!!!
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Da Radiofreccia:
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Buonanotte...io sono Benassi... Ivan.
Magari c'è qualcuno che sta ascoltando, be' comunque che ci siate oppure no, io c'ho una cosa da dire. Oggi ho avuto una discussione con un mio amico; lui...lui è uno di quelli bravi, bravi a credere in quello in cui gli dicono di credere. Lui dice che se uno non crede in certe cose allora non crede in niente.
Be' non è vero... anch'io credo...
Credo nelle rovesciate di Bonimba e nei rift di keit Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finchè non si sta in piedi.
Credo che un'inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qua, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio.
Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con 300 mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio capo reparto, difficilmente cambieranno le cose.
Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che... il rock'n roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici, be' ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con 20000 abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merx.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.
Credo che per credere, certi momenti, ti serve molta energia.
Ecco allora vedete un po' di ricaricare le vostre scorte con questo...
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

...Meraviglioso...
ma se nessuno commenta mai, a che cazzo servono i blog ?
Se nessuno ha mai niente da dire o non dice mai niente mettendoci del suo su niente, a che cazzo servono i libri, gli insegnanti, il cinema, i telefoni, la televisione...
Non so...
Io credo in me, anche quando sbaglio e nella vita, anche quando mi fotte xxx

Anonimo ha detto...

Ah!
Un'altra, fondamentale cosa : credo nell'amore, fermamente.
In tutte le sue forme, espressioni, sfumature, accezioni, eccezioni, affermazioni e negazioni...
Banale, lo so...
xxx